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| Comunicato stampa da Pisa: 25/11 approvazione bilancio in cda | |
| | Auteur | Message |
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Luca Admin
Nombre de messages : 43 Date d'inscription : 17/11/2008
| Sujet: Comunicato stampa da Pisa: 25/11 approvazione bilancio in cda Mer 26 Nov - 11:35 | |
| Vi invio il comunicato stampa e un paio di link relativi a quanto successo oggi a Pisa, in occasione della seduta del consiglio d'amministrazione (cda) dell'ateneo.
dario
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COMUNICATO STAMPA
Alla fine le carte sono state scoperte, il rettore e il suo consiglio di amministrazione, suo in quanto sua emanazione, suo perché ha l'unico compito di approvare qualsiasi delibera che gli viene sottoposta, hanno approvato il bilancio previsionale del 2009. Un bilancio approvato all'interno di un palazzo militarizzato, perché l'unica sicurezza che i nostri governanti vogliono, è quella di poter prendere in modo autonomo e non condiviso ogni loro scelta.
Il bilancio approvato oggi si adegua senza compromessi alla legge 133, come esplicitato nella relazione tecnica, e conclude un percorso di immobilismo da parte delle istituzioni accademiche, che a parte qualche tentativo di cavalcare strumentalmente la protesta dell'onda, non si sono opposte minimamente al governo. Come se non bastasse le istituzioni accademiche si sono rifiutate di fare autocritica: scelta politicamente necessaria, considerato che la legge 133 è soltanto l'ultima tappa di un processo che dura ormai da oltre un decennio e sempre condiviso dalle nostre istituzioni. Ma l'autocritica è mancata soprattutto sulla malgestione reiterata del nostro ateneo, la cui crisi finanziaria su cui fa leva tremonti per i suoi scopi è in realtà frutto di speculazioni edilizie, interessi baronali e di casta, promozioni selvagge da associato a ordinario, aziendalizzazione delle strutture, tagli ai servizi e alla didattica e precarizzazione di tutte le figure lavorative, a cui pero è lasciato l'onere di portare avanti la baracca.
Nella sua relazione il rettore ha citato spesso in modo negativo la gestione universitaria precedente. Ma alla luce degli studi del nostro tavolo di bilancio, sappiamo che questo è un becero tentativo di scarica barile in quanto leggiamo una perfetta continuità di scelte fra le varie amministrazioni susseguitesi
Tutte queste scelte sono state prese da una governance gerarchica e verticista, e in occasione del consiglio di amministrazione di oggi ne abbiamo avuto ulteriore conferma.
Già dall'ultimo senato accademico, si era chiesto e ottenuto formalmente, l'organizzazione di un evento pubblico in cui discutere tutti, rettore, studenti, docenti, ricercatori, amministrativi e precari, le scelte del bilancio prima della sua approvazione. Questo evento è rimansto una promessa, e solo noi studenti abbiamo organizzato un assemblea d'ateneo in merito, in cui le istituzioni si sono ben guardate dall'esprimere la loro posizione. Inoltre per ottenere la sospensione della didattica siamo stati costretti ad occupare il rettorato per ore, nonostante la sospensione della didattica per un assemblea d'ateneo sia un diritto degli studenti.
Il cda di stamattina era presidiato all'interno dagli uomini della digos e all'esterno dal reparto celere, per incutere timore al presidio degli studenti, e blindare la discussione del bilancio che, come volevasi dimostrare, è stato poi approvato. Ma la volontà di incutere timore si è trasformata in repressione: prima quando è stato impedito con forza e violenza ad un membro del consiglio di amministrazione appartenente a università 2.0 di uscire dal rettorato per abbandonare la sede di una discussione fittizia; Poi quando un gruppo di cinque studenti entrati da una porta secondaria del rettorato, con la volontà di entrare nella sala del cda per invalidarne la seduta, sono stati respinti da diversi membri della digos riportando anche contusioni. Qualcuno ci accusa di violenza, ma siamo convinti che l'unica violenza vista oggi è quella di chi ha scelto, evitando qualsiasi confronto pubblico, di approvare un bilancio fallimentare, barricato dietro ad uno schieramento di forze dell'ordine. Una situazione mai vista negli ultimi anni. | |
| | | dario.buttazzo
Nombre de messages : 6 Date d'inscription : 28/11/2008
| Sujet: Comunicato + cronaca Ven 28 Nov - 16:02 | |
| Il comunicato del giorno dopo + cronaca dei fatti:
COMUNICATO STAMPA
Gli eventi accaduti ieri in rettorato, gravissimi da tutti i punti di vista, hanno necessariamente bisogno di un chiarimento. Da parte nostra ci sentiamo in dovere di raccontare una versione dei fatti che seppur sia stata inizialmente testimoniata da varie agenzie di stampa, è sparita improvvisamente dalla cronaca, in favore delle versioni dell'ateneo e delle forze dell'ordine, entrambe tese a delegittimare il presidio di studenti contro l'approvazione del bilancio dell'ateneo, riducendolo a un problema di ordine pubblico.
La cosa per noi fondamentale da ottenere ieri era un evento pubblico di confronto, preliminare all'approvazione. Questo evento era stato richiesto e ottenuto nell'ultimo senato accademico, ma l'ateneo non solo non ha mai provveduto alla sua realizzazione, ma è arrivato a militarizzare il rettorato durante la seduta del CDA. Questa reazione di chiusura è dovuta alla difficoltà del rettore di giustificare il suo sostanziale adeguamento alla legge 133 e al decreto Gelmini: se fino a ieri era palese la sua passività nella protesta, il bilancio approvato dimostra l'inchinarsi senza appello al governo e l'abbandono di qualsiasi opposizione, come è chiaro dalla relazione tecnica che accompagna il provvedimento. Il rettore non sarebbe mai stato capace di affrontare un evento pubblico senza essere smascherato, quindi si è trincerato dentro un CDA blindato.
L'interno del rettorato era presidiato da una trentina di agenti in borghese, l'esterno da digos e reparto celere. Gli ingressi sbarrati. La volontà di incutere timore si è trasformata in repressione: il primo fatto grave, che mette in discussione la validità stessa della seduta, è l'espulsione del nostro consigliere d'amministrazione, allontanato poi di forza dalla Digos, che gli ha impedito di partecipare all'ultima parte della riunione e alla votazione finale. L'espulsione è stata chiesta dal rettore quando il consigliere ha cercato di richiamare l'attenzione su ciò che succedeva all'esterno: la celere schierata che minacciava di caricare il presidio. Ma già prima allo stesso consigliere era stato impedito con violenza di uscire dal rettorato per parlare con gli altri studenti. Infine una decina di studenti, entrati da una porta secondaria del rettorato con la volontà di raggiungere la sala del CDA per invalidarne la seduta, sono stati respinti e malmenati riportando contusioni con prognosi di diversi giorni. L'ateneo accusa di "scarso rispetto per le istituzioni" il nostro consigliere d'amministrazione e di violenza il presidio: ma cosa significano le parole "democrazia" e "rispetto" in una situazione resasi tesa per il rifiuto al dialogo da parte del rettore? Di quale violenza veniamo accusati se siamo stati aggrediti verbalmente e fisicamente? Le forze dell'ordine hanno subito provveduto a far refertare in pronto soccorso due agenti e due lavoratori: si vuol far credere che pochi studenti siano riusciti a sopraffare le decine di agenti presenti nell'edificio. La realtà è che gli studenti cercavano di raggiungere la seduta pacificamente, ma inseguiti dalle forze dell'ordine. La gara a chi le ha prese non ci interessa, conosciamo il vincitore guardandoci i lividi. Ma sappiamo come vanno le cose in questi casi: ha ragione chi ha più potere.
Oggi il rettore ha messo in campo tutto il suo potere, la sua paura e la sua incapacità di gestire il confronto. Il bilancio approvato è fatto di tagli indiscriminati a didattica e ricerca, di esternalizzazione dei servizi e precarizzazione dei lavoratori, di investimenti edilizi poco chiari e di un mutuo di 82 milioni la cui estinzione è un problema rimandato ai posteri. A chi chiedeva chiarezza per tutto questo e rivendicava una maggiore partecipazione è stato risposto con la repressione. Noi rilanciamo con la richiesta di invalidare il CDA, visto l'allontanamento illegittimo del nostro rappresentante, e con la richiesta delle dimissioni del rettore. Nel frattempo continueremo con l'opposizione alla destrutturazione dell'università, con un compagno di viaggio in meno: ma meglio soli che male accompagnati...Noi non pagheremo la crisi: né quella del governo, né quella di un rettore incapace a gestire i problemi epocali dell'università.
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CRONACA DELLA GIORNATA DI IERI
Ore 9.30. Università 2.0 convoca un presidio sotto al Rettorato dove si sarebbe svolta la seduta di approvazione del bilancio del Consiglio d'amministrazione (Cda). Intervengono sin da subito un centinaio di studenti. L'intento dichiarato è bloccare la seduta, perché il bilancio non è affatto chiaro su alcuni punti molto importanti come l'edilizia, il fondo di finanziamento ordinario assegnato, i tagli alla didattica e alla ricerca. Gli studenti propongono di anteporre all'approvazione del bilancio un momento di discussione aperto a tutte le componenti dell'Università.
Questo momento di discussione pubblica era stato già richiesto e approvato nell'ultimo senato accademico, ma l'ateneo non si è mai impegnato nella sua costruzione. Il rettore ha anzi cercato di impedire in tutti i modi la riuscita di un'assemblea di ateneo convocata (poi con successo) per lunedì 24, non concedendo la sospensione della didattica, per ottenere la quale abbiamo dovuto occupare il rettorato per molte ore venerdì 21 novembre.
Ore 10.00. La Digos presidia l'ingresso di Palazzo Vitelli, il palazzo a fianco del Rettorato, unico accesso per il Cda visto che il portone del Rettorato è chiuso e blindato. Inoltre si notano alcuni poliziotti in borghese dentro il Rettorato, fatto decisamente inconsueto. Il presidio comincia il blocco del traffico e fa pressione sul portone di Palazzo Vitelli. Nel frattempo il consiegliere di amministrazione dei collettivi abbandona momentaneamente la seduta per parlare col presidio, ma prima di riuscire ad aprire la porta che dà sull'esterno del palazzo viene aggredito da tre agenti della digos che gli impediscono qualsiasi movimento.
Ore 10.30 Il Cda accetta di ascoltare una delegazione di manifestanti, che viene scortata all'interno della seduta dalla Digos, motivo per cui il Rettore si sentiva molto sicuro di sé, visto che non ha minimamente ascoltato gli interventi degli studenti, che ribadivano la necessità di un incontro aperto sul tema bilancio. Il rappresentante dei collettivi decide di abbandonare la seduta, visto il clima di tensione inaccettabile. La Digos quindi si premura di riaccompagnare fuori i "delegati" e il consigliere, ma il presidio continua a pressare il portone, per cui i "dele gati" non possono uscire. Rimarranno bloccati per circa mezz'ora nell'atrio.
Ore 11.00 Il presidio non ci sta a lasciare approvare il bilancio e tenta di sorprendere il cordone della Digos passando da Scienze Politiche, mentre la Digos fa avvicinare verso Palazzo Vitelli due blindati della polizia e il reparto celere schierato in tenuta antisommossa. Nello stesso momento rientra in Cda il rappresentante dei Collettivi e la "delegazione" esce dal Rettorato. Il rappresentante cerca di fare ostruzionismo nella seduta, chiedendo che venisse sospesa almeno per smorzare il clima di tensione che all'esterno stava aumentando a livelli insostenibili.
Ore 11.30 è la fase più convulsa: Mentre il presidio tenta invano di invadere il Rettorato, il rappresentante dei Collettivi viene espulso dal Cda con una votazione "volante" fuori da ogni regolamento. Il Cda deve comunque trasferirsi, perché nel pigia pigia del cortile di Scienze politiche vengono rotti due vetri della finestra che dà sulla sala del Cda. La Digos scorta tutti i componenti tranne uno, che non solo non viene informato sul luogo in cui sta andando ad aggiornarsi il Cda, ma viene accompagnato fuori di forza dalla Digos che incredibilmente era già dentro il luogo della seduta prima che venisse temporaneamente sospesa. Da questo momento in poi non c'è stato più modo di intervenire in Cda.
Ore 12.00 Il presidio è tornato dalla parte dell'ingresso principale del rettorato, dove rimarrà fino alle 16.30, trasformando il Lungarno in una aula studio. Basta poco tempo e viene organizzato anche un pranzo sociale: l'intenzione di bloccare il Cda si è quindi trasformata in un blocco stradale prolungato, a cui hanno assistito attentamente la Digos e la squadra di celerini di Firenze.
Ore 12.30 (retro del rettorato)Si apre una porta laterale che consente ad alcuni studenti di entrare in Palazzo Vitelli. Questi vengono però scoperti in fretta dalla Digos e dai poliziotti in borghese presenti all'iterno del rettorato. Parte l'inseguimento, o meglio la fuga per non farsi acchiappare. Gli studenti sono una scarsa decina, pochi rispetto a quelli che stanno animando il presidio. Sono costretti a fermarsi, scortati ancora dalla Digos, che li ha inseguiti per tutto il palazzo, bloccati con frasi simpatiche tipo "Se ti muovi ti spezzo il braccio". A quanto pare i poliziotti erano un po' surriscaldati perché girava la voce che una loro collega fosse stata picchiata dagli studenti. Ma in realtà gli aggrediti sono stati gli studenti. Finiscono i tentativi di entrare, anche in extremis. Tutti gli studenti tornano verso il Lungarno.
Ore 12.30 (lungarno) Cominciano i preparativi per il pranzo e per lo studio in strada. Il presidio si mantiene nutrito fino alle 16.00 circa, quando anche i poliziotti cominciano a mostrare segni di stanchezza. Appena la polizia va via, anche gli studenti smontano il loro presidio. | |
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