Ecco l'articolo del Manifesto di ieri,
ALL'ESTERO
«Adotta uno studente italiano» E la «Vague» diventa europea
Onde di cervelli in fuga coi programmi Erasmus o Leonardo anche in Europa,
anche perché a restare senza contributi finanziari potrebbero essere presto
proprio le esperienze formative all'estero.
E così a Barcellona, Madrid, Anversa, Berlino, Siviglia, Parigi, Lione,
Copenhagen, Londra, Valencia, Granata, Istanbul, Amburgo, Manchester e
Francoforte, si sono dati appuntamento con un libro in mano, a leggere «per
protesta» seduti davanti alle sedi dei consolati italiani. Tra gli slogan
più gettonati c'era «Adotta uno studente italiano». Ad Aarhus, Danimarca, ha
sfilato il corteo del collettivo «Erasmus in movimento». A Barcellona un
«presidio italiano permanente», formatosi anche con la complicità di
Facebook, si è riunito tutte le sere per diversi giorni. Tra gli
organizzatori una neo-laureata dell'«Alma mater» di Bologna, Giò Naimoli,
che ha fatto notare che il programma Leonardo con cui è potuta partire per
Barcellona, stando a quanto recita il portale dell'università
www.unibo.it,è privo di finanziamenti già per l'anno accademico 2008/2009. «Sappiamo che
i tagli porteranno a una massiccia riduzione delle borse di studio, già
esigue, per le esperienze formative all'estero - scrivono gli studenti nel
documento che hanno presentato al console - che si tratti di Erasmus,
Leonardo, tesi all'estero o doppia laurea. Noi che abbiamo usufruito di tale
possibilità - continuano - non volgiamo che venga negata ai più giovani
l'opportunità di crescere e confrontarsi con realtà diverse da quella
italiana». A Parigi, dove la comunità di studenti e ricercatori italiani è
particolarmente numerosa, la «Vague» anomala ha visto scendere in piazza
oltre trecento persone. In contemporanea con la manifestazione nazionale di
Roma, studenti e ricercatori hanno fatto sentire la loro voce attraverso un
sit-in a Chaussee de la Muette, a pochi metri dal Consolato italiano. I
manifestanti hanno appeso alcuni striscioni e distribuito materiale
informativo della rete No Gelmini Parigi. Una delegazione di studenti è
stata ricevuta dal console, Luca Maestripieri, a cui è stato consegnato un
documento di critica alle leggi 133 e 169 in materia di istruzione e
formazione. «Un Paese che non investe sulla ricerca è un Paese senza
futuro»: è stato questo l'allarme lanciato dai manifestanti, che hanno
ricordato che «in Francia i docenti al di sotto dei 35 anni rappresentano il
12 per cento del totale, in Italia solo l'1 per cento».
Benedetta